La salute mentale delle persone, intaccata dagli effetti della pandemia globale, è un tema che sta iniziando a catturare l’attenzione di molti: da governi a brand ad addirittura le star di Hollywood.
L’ente del turismo islandese, per esempio, sta invitando le persone a liberarsi dalle loro frustrazioni urlando a pieni polmoni. Si tratta della campagna Looks Like You Need Iceland che ha un sito in cui le urla delle persone vengono registrate per poi essere trasmesse attraverso microfoni sparsi fra i paesaggi più suggestivi d’Islanda. In questo modo, si offrono i benefici della “terapia delle urla” e, al tempo stesso, si invitano gli stessi “pazienti” a visitare il Paese appena possibile, per urlarvi di persona.
Con il numero di viaggi che ha raggiunto il suo minimo storico e lo stress generale che ha raggiunto la sua soglia massima, l’Islanda ha trovato un modo intelligente per usare ciò che più caratterizza i suoi paesaggi, talmente vasti da risultare ideali per questo genere di sfogo.
Uno dei rari aspetti positivi emersi dalla pandemia globale è l’aumento della sensibilizzazione (con conseguente decrescita della stigmatizzazione) sul tema della salute mentale. Molti brand, infatti, hanno aperto un dialogo con i propri consumatori, invitando le persone a liberarsi dalle loro frustrazioni, sentirsi amate e migliorarsi nella gestione dello stress.
Uno dei pochissimi aspetti positivi emerso dalla pandemia globale è l’aumento della sensibilizzazione (con conseguente decrescita della stigmatizzazione) sul tema della salute mentale.
H&M Lab, centro di innovazione tedesco del brand H&M, ha realizzato un una giacca di jeans con dei sensori in grado di dare, a chi la indossa, la sensazione di venire abbracciati. Controllati da una app, gli utenti inviano e ricevono “abbracci” attivando i sensori integrati all’altezza delle spalle.
Anche gli sport digitali si sono evoluti prendendo questa direzione. Skillshot, azienda di e-sport, ha creato una partnership con The Community New York e Rise Above the Disorder (RAD) – un gruppo fondato da giocatori con particolare cura verso l’argomento della salute mentale – per creare delle sessioni terapeutiche all’interno del gioco fra partecipanti e professionisti del settore, aggiungendo un nuovo modo per raggiungere persone che potrebbero avere il bisogno di supporto.
Quando ci si avvicina al pubblico e si vivono in prima persona le loro esigenze, possono succedere grandi cose.
Più in generale
Non possiamo parlare di quanto sia diventata importante la cura di sé senza parlare dell’enorme successo che hanno avuto le App di benessere e meditazione. “Calm” è al primo posto in classifica con una crescita di download del 36%, avvenuta tra gennaio e aprile 2020: la copertura è di circa 100 milioni di utenti di cui 4 milioni abbonati. L’App, in modo molto strategico, ha deciso di sponsorizzare la copertura delle elezioni della CNN, ottenendo il risultato di 35.000 download tra il 3 e il 4 novembre, rispetto alla media giornaliera di 26.000. Nell’App Store è fra le 65 applicazioni più popolari, con una scalata in classifica di 54 posizioni. “Calm”, vale ora 2 miliardi di dollari.
“Headspace” è stata la prima applicazione ad offrire iscrizioni gratuite a medici in prima linea e pronto intervento. In un secondo momento, ha ampliato l’accesso gratuito a tutte le persone disoccupate, oltre ad aver messo a disposizione una collezione di contenuti non a pagamento per coloro i quali vivono a New York, in partnership con il governatore di New York Andrew Cuomo. L’anno scorso, ha raccolto in due round di investimento Serie C più di 100 milioni di dollari.
Entrambe le applicazioni sono arrivate ad Hollywood. “Headspace” ha firmato un contratto con Netflix per tre stagioni originali e con Kevin Heart per produrre contenuti in grado di dimostrare, tra le altre cose, che la risata potrebbe essere la migliore medicina. “Calm”, invece, ha lanciato una serie tv prodotta da HBO Max di 10 episodi, con la partecipazione di celebrità quali Pryanka Chopra Jonas e Keanu Reeves.
In questi mesi incerti e insoliti possiamo esser felici di vedere come un argomento così importante, che è sempre stato messo in secondo piano – la salute mentale e le sue conseguenze – viene ora sostenuto da celebrità, brand e persino enti del turismo. Dimostrando che, quando ci si avvicina al pubblico e si vivono in prima persona le loro esigenze, possono succedere grandi cose. Che ci si senta ansiosi, depressi o isolati. Tutti abbiamo il diritto di non stare bene e di ammetterlo senza il timore di sentirci meno.
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